Vorremmo che il grande clamore che si sta, di nuovo, sollevando sull’irrisolto problema dell’infestazione di roditori a Roma fosse, finalmente, l’inizio di un serio e definitivo programma di interventi concreti, progettati e controllati da parte della Municipalità romana.
Un’emergenza quale l’attuale non nasce all’improvviso, ma è frutto di carenze progettuali ed operative a tutti i livelli, dagli Uffici municipali all’Azienda Municipale convenzionata, dall’assoluta carenza di misure preventive e di contenimento prima, all’inesistenza di sistematici piani di controllo successivi.
D’altra parte l’impostazione dell’intera questione del controllo di roditori ha obbedito, da anni, esclusivamente a criteri di contenimento della spesa, che, in assenza di adeguata valutazione qualitativa, finisce per essere, di fatto, uno spreco di denaro e di tempo. Il complesso sistema dei servizi di derattizzazione, gestito da AMA in convenzione con il Comune di Roma ed articolato spesso in successivi subappalti a cooperative non in possesso dei requisiti legali per lo svolgimento di queste attività, ha avviato un circolo vizioso tra incompetenza e superficialità che è la causa principale dell’attuale degrado.
Ci auguriamo che la vera novità di questa nuova gestione sia la completa revisione dei progetti e dei soggetti, pretendendo e valutando attentamente ed oggettivamente la competenza degli operatori ed attuando un rigido controllo del lavoro svolto. Il problema di un’emergente presenza di topi e ratti in una megalopoli non è una prerogativa romana, in molte altre metropoli del mondo tale emergenza si affronta e si contiene: a Roma non è veramente più tollerabile l’incompetenza e la superficialità con le quali tutto ciò è stato gestito.